L’origine del kombucha risale a moltissimi anni fa. Le prime tracce si trovano nel 2000 a.c. in Cina.
La storia della medicina cinese riporta che alla corte della dinastia Tsin si attribui’ la massima importanza alla ricerca di un elisir di lunga vita che permettesse ai sovrani di vivere piu’ a lungo. Nel 141 l’imperatore giapponese Inkyo fece venire appositamente dalla Korea un medico per curare i disturbi digestivi di cui soffriva.
Il medico coreano porto’ con se in “Divino Tsche” che sembra essere proprio il kombucha e guadagno’ la fama di rendere forti e invincibili.
Ancora oggi in oriente il kombucha viene utilizzato per curare i disturbi digestivi.
Dall’Oriente l’uso del fungo del te’ si diffuse in tutta la Russia e poi attraverso la Germania Orientale, in tutta l’Europa.
La prima ricerca scientifica sul kombucha venne pubblicata nel 1913 dallo studioso tedesco G. Lindau, che attribuì alla coltura simbiotica il nome scientifico di “Medusomyces Gisevii“in omaggio ad un certo dr Gisevius che l’aveva ricevuta da marinai, cha la utilizzavano sulle navi per curare tutte le malattie dovute a carenza di vitamine in conseguenza di una dieta assai povera e mal conservata.
In Polonia durante la prima guerra mondiale veniva utilizzato un blando lassativo preparato proprio con il nostro fungo.
Negli anni successi la prima guerra mondiale i profughi e i prigionieri di guerra russi e tedeschi diffusero la coltura in tutta Europa, tanto da divenire acquistabile in farmacia.
Anche in Italia era conosciuta la bevanda ed era diventata una tendenza regalare una madre o offrire la bevanda agli ospiti. Durante la seconda guerra mondiale l’uso della kombucha in Europa si perse in seguito al propagarsi di uno stle di vita modernista, che cambiò la scala dei valori degli europei che si allontanarono sempre di più dai prodotti semplici e naturali.
In contemporanea fecero il loro ingresso nuove medicine moderne (antibiotici, sulfamidici) e bibite gassate. Soltanto negli ultimi anni, visti i disastrosi risultati sulla salute di questo stile di vita “americano”, stiamo assistendo a una rivalorizzazione della tradizione, con il ritorno ai prodotti naturali a chilometro zero, ai rimedi naturali e all’autoproduzione.
Cosi il kombucha, come tutti i cibi fermentati che sono di facile ed economica produzione, stanno ritornando sulle tavole di tutti anche, e soprattutto, di coloro che hanno ridotte possibilità economiche.
Riguardo allastoria della kombucha e all’origine dei fermentati potete leggere qualcosa anche in quest’articolo
http://www.fermentidivita.com/kombucha/la-kombucha-by-flavio-milton-dambrosio/