di Mara Maria Donchi

ISTAMINA…. cosa bisogna sapere

ISTAMINA…. cosa bisogna sapere

 

COS’ E’ L’ISTAMINA?

Perche’ per noi in particolare modo e’ tanto importante approfondire il discorso istamina?

Semplicemente perché ci troviamo di fronte a uno di quei casi in cui e’ sconsigliata l’assunzione di cibi fermentati o comunque deve essere controllata e mirata.

Cominciamo dalle basi.

L’istamina e’ una molecola organica, uno dei mediatori chimici dell’infiammazione e deriva dalla decarbossilazione dell’istidina. E’ un composto azotato, prodotto dal nostro organismo e presente anche in molti alimenti.

L’istamina funge da mediatore nei casi di infiammazioni e risposte allergiche. In particolare svolge diverse funzioni in base ai recettori a cui si lega e del tessuto in cui si trova.

 

. Sistema nervoso centrale, cuore, surrene, vasi sanguigni, intestino e bronchi: funzione eccitatoria.

. Apparato gastroenterico, cardiaco e uterino, muscolatura liscia dei vasi sanguigni: contrazione.

. Sistema nervoso centrale e innervazioni periferiche: inibitorie del rilascio di altri neurotrasmettitori come adrenalina, serotonina ecc.

. Cellule immunitarie: attiva e amplifica l’infiammazione e media le manifestazioni allergiche.

 

ALIMENTI RICCHI DI ISTAMINA

Molti alimenti contengono istamina e molte sostanze sono capaci di attivare una massiccia produzione di quella endogena ( cibi istamino- liberatori)

Gli alimenti che contengono naturalmente l’istamina sono alcuni vegetali, come pomodori, spinaci, melanzane, funghi e frutta soprattutto albicocche, mirtilli, lamponi, pesche e ananas.

I cibi possono arricchirsi di questa sostanza anche a seguito di una non corretta conservazione ( tonno e sgombro i più a rischio, a seguire sardine, aringhe, acciughe, carni rosse, insaccati e formaggi).

Da evitare i cibi e le bevande fermentate soprattutto se sono stati sottoposti a lunghe maturazioni.

 

ALIMENTI ISTAMINO LIBERATORI

Alcuni alimenti una volta ingeriti possono causarne la produzione  endogena dalle cellule immunitarie che la contengono. In pratica questi cibi contengono proteine che sono in grado di innescare la degranulazione dell’ istamina, innescando i meccanismi infiammatori che portano ad orticaria, nausea, diarrea.

Vi elenco quali sono:

fragole, agrumi, kiwi, ananas, fichi, uva, banane

piselli, funghi, patate, carciofi

albume d’uovo

cacao e cioccolato

noci, arachidi

soia, ceci e derivati

frutti di mare

cereali integrali

te’ e caffè

bibite alcoliche

Anche alcuni conservanti, non naturalmente presenti nei cibi, possono essere la causa dell’ induzione della liberazione di istamina.

Lo stesso vale per alcuni farmaci quali penicillina, aspirina, farmaci antinfiammatori.

 

PERCHE’ DIVENTIAMO INTOLLERANTI ALL’ISTAMINA?

Non si tratta di un’ allergia in quanto non coinvolge il sistema immunitario: l’ intolleranza all’ istamina e’ una sensibilità a questo composto come avviene per le altre intollleranze alimentari.

Nei soggetti che presentano un’ intolleranza a questa sostanza, la causa e’ da ricercarsi nella carenza di enzimi che la degradano, la cui produzione e’ sufficiente per il metabolismo della parte endogena ma non per l’istamina ingerita attraverso gli alimenti. Aggiungo, per quanto chiaramente detto dalla dottoressa Carla Marzetti in diversi suoi video, che una parte di tale sostanza può anche essere  prodotta nel nostro intestino ad opera di batteri.

Le reazioni possono variare da semplici orticarie, arrossamenti e reazioni gastroenteriche con vomito e diarrea.

L’ intolleranza può essere di tipo permanente, ma esiste anche quella occasionale dovuta a ingestione di alcol, stress e altri fattori.

Non e’ quindi necessario avere una carenza di enzimi del metabolismo dell’istamina per accusare i sintomi dell’intolleranza, ma e’ sufficiente aver assimilato una quantità eccessiva di istamina.

Importante dire che quando e’ presente una disbiosi intestinale la decarbossilazione dell’amminoacido essenziale istidina viene portata a livelli elevati.

 

COSA FARE NEL CASO DI INTOLLERANZA ALL’ISTAMINA?

Una dieta sana e povera di istamina e’ la prima vera risposta.

I cibi che la contengono però non devono essere esclusi completamente, quindi ogni tanto a piccole dosi e’ bene assumere anche i cibi “nemici”.

Nel caso di attacchi acuti il medico può prescrivere integratori di enzimi specifici(DAO).

I classici farmaci antistaminici hanno tantissimi effetti collaterali, per questo sono assolutamente sconsigliati per cure su lunghi tempi. Si possono invece scegliere antistaminici naturali, per cui la liberazione di istamina risulta inibita da alcuni flavonoidi come la quercitina della parte interna della cipolla o degli antociani del ribes nigrum.

Come secondo passo consiglio di fare un test che confermi la diagnosi. Un laboratorio dove effettuano tale analisi è quello della Valsambro a Bologna.

Referente: benessere360.com

 

Buona salute!

 

❤️

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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